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Mestruazioni, che paura!

Modi straordinari per raccontarle in pubblicità

Le mestruazioni sono una bestia paurosa. Non staremo qui a scomodare la storia  delle patate raccontata dagli uomini nei secoli dei secoli amen — se in queste serate non sapete cosa fare, chiedete ai vostri amici di disegnare una vagina, sarà divertente — ma ci occuperemo di pubblicità, lo strumento che funziona come cartina tornasole di quello che viene socialmente organizzato e reso degno di essere raccontato o meno.

Sorridi, gli assorbenti ti nobilitano!

Sì: gli assorbenti che abbiamo utilizzato recentemente sono più piccoli del panetto di coca che Antonella Elia comprimeva nel 1987, ma dalla originaria riduzione, il loro potere è cresciuto e oggi sono diventati più di loro stessi, più di quello che anche l’assorbente più ambizioso poteva sperar di diventare. 

La pubblicità ha attribuito agli assorbenti poteri straordinari: la capacità di cambiarci in meglio e la forza di trasformare le mestruazioni in qualcosa di portentoso.

Quante volte avete sentito parlare di assorbenti invisibili (eppure attaccati alle mutande ci sono sempre), freschi (di sangue mestruale?), immobili (pare non siano vivi), morbidi (come peluche) rendervi la migliore versione di voi stesse?

L’unico assorbente asciutto e pulito di cui si può parlare logicamente, va da sé, è quello che non è mai stato utilizzato, assorbente che nelle pubblicità viene in genere mostrato intonso e che diventa dispositivo magico, strumento incantato capace di convertire le donne oppresse in donne migliori, donne libere. Sentiti libera, sii libera, sii te stessa, sorridi: le mestruazioni sono blu, ti nobilitano.

Gli assorbenti magici sono stati persino capaci di trasformare la povertà del sangue mestruale in sangue nobile.

Attraverso sistemi di filtraggio che nemmeno le centrali nucleari conoscono, le nobili gocce blu arrivano da un luogo misterioso (forse la bernarda è in cielo?) e cadono su tecnologie assorbenti capaci di inglobarlo integralmente e assumerne il rango sociale. Voilà.

Evviva, che bello avere le mestruazioni!

La donna con le mestruazioni è una donna entusiasta, leggera e pettinata. Una donna che rende il mondo un posto migliore; una donna ancillare che sa farsi voler bene dagli uomini, fa la ruota (qui sotto la celebre parodia dei The Jackal).

Oggi, però, in Italia, i dati sulla dismenorrea sono allarmanti: dal 60% al 90% delle donne soffre durante il ciclo mestruale e questo causa tassi dal 13% al 51% di assenteismo a scuola e dal 5% al 15% di assenteismo al lavoro.

Le mestruazioni sono, per gran parte dei casi, poco divertenti. Ma con l’assorbente giusto, si sa, tutto può cambiare.

Le mestruazioni in pubblicità sono motivo per infondere messaggi di speranza e dimostrare la nostra agency nel mondo. Ci aiutano a non rinunciare a noi stesse, a viaggiare, innamorarci, arrabbiarci, a far brillare tutte le imperfezioni che ci contraddistinguono purché non si parli o non si veda ciò di cui si sta sottacendo: sempre loro, le solite terrorizzanti mestruazioni.

Ma fuori da queste narrazioni distorte, poco accattivanti e per niente sensibili, vale la pena chiedersi: tolte le metafore, cosa succede alla farfalla e alle sue proprietarie durante le mestruazioni? 

Se dicessimo che avere le mestruazioni non ci rende essenzialmente migliori o peggiori, non ci conferisce nessun potere magico, semplicemente è una condizione comune femminile, cosa riusciremmo a raccontare? 

Per fortuna, qualche passo in avanti

Qui sotto recenti adv che ci son piaciuti che parlano di mestruazioni, vita reale e superstizioni sopravvissute: la buona notizia è che c’è tantissimo da raccontare sul sangue mestruale, per troppo tempo nascostomistificato e corrotto.

Torniamo ad aprire bocca il prossimo 9 ottobre.

MUTA è un progetto di Mamma Studio, l’agenzia di comunicazione creativa sensibile e sostenibile.